Lettera per sentirci uniti in questo tempo inedito e spiazzante.
Carissimi amici
riceviamo con gratitudine le parole del Papa all’Angelus di domenica 8 marzo 2020 su questo momento che stiamo vivendo nel nostro paese.
Ci ricordano che il Signore ci è vicino e con noi condivide le fatiche di questa situazione perché le possiamo vivere con verità, con fiducia e con amore. Il nemico vuole approfittare di questa situazione per dividerci, metterci l’uno contro l’altro, chiuderci nei nostri egoismi, svuotarci con la dimenticanza di ciò che vale e la diffidenza verso Dio.
Lo Spirito, invece, provoca i nostri cuori alla verità del riconoscerci creature fragili, legate gli uni agli altri; alla fiducia di sapere che Dio ci è Padre e di tutto sa usare per il nostro Bene più vero; all’amore, che si manifesta nell’avere cura del bene del fratello, particolarmente del più debole. Le parole del Papa ci aiutano a tenere il cuore aperto a tutti gli
“ammalati, medici, infermieri, volontari che aiutano tanto i famigliari, agli anziani che stanno nelle case di riposo, ai carcerati che sono rinchiusi”.
Ci aiutano a non dimenticare i tanti altri fratelli - anche lontani - che si trovano nella prova e nel dolore per questa situazione e quelli che, per interessi di potere, per disprezzo dell’umano, vivono situazioni altamente drammatiche (le persone in fuga dalla Siria, i detenuti nei campi libici...).
Il Papa nella messa di lunedi 9 marzo 2020 a Santa Marta dice che offrirà le messe di questa settimana per questa situazione. Uniamoci all’atto con cui Lui, e ogni nostro Vescovo e sacerdote, si uniscono all’Offerta d’Amore di Gesù per il mondo nell’Eucaristia celebrata. Dal profondo del cuore, mettiamo su quell’Altare tutto ciò che noi e i nostri fratelli viviamo in questi giorni, perché diventiamo con Gesù: Corpo dato per la Salvezza di tutti.
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